PLAYGROUND È UNA COLLANA (Saluti dal Salone del Libro, 13)
Naturalmente non è vero.
Naturalmente.
Qualche tempo fa
Fandango
ha comprato,
i particolari della
vendita non me li
ricordo,
una parte quale parte quali accordi.
Certo è che
un tempo,
una volta,
Playground,
magari non al Salone,
ma per esempio a Roma,
c’aveva uno stand,
tutto suo.
I costi, i costi, lo so.
Ma,
soprattutto,
per un marchio come
Playground,
che salvo gli inizi,
ha strutturato le sue uscite come
fosse una
unica collana,
e che non ha mai
considerato i suoi libri come
uno + uno + uno + uno + uno + uno + uno + uno + uno + uno + (e così via),
ma come un unicum,
senza troppo tirarsela alla Calasso, ebbene soprattutto per loro era
dicevo
importante vederli TUTTI insieme.
Ora, i costi, i costi,
nello standone
Fandango,
s’uno spunzone così alto
che accidenti che cartolina sbilenca che mi è venuta mi ci voleva una scala,
c’erano -quanti?
dieci titoli? quindici?
Poi si dice,
non siamo GeMS,
non livelliamo tutto.
Playground?
La collana ghei di Fandango.
Non è così,
naturalmente.
Ma i segni, gli spazi
hanno la loro
importanza.
Un saluto,
a presto,
FN
IL DOTTOR NEFASTO (Saluti dal salone del Libro, 10)
Essere nato
nel 1965
fece sì
che
io potessi
leggere
Alter Alter,
una specie di costola
impazzita di Linus
-che pare chiuda
che intanto s’è fermato,
poi forse ripiglia, dicono,
ma io da tanto,
non lo leggevo più-
che chiuse nel 1985, per i miei vent’anni.
Dentro Alter Alter a un certo punto
se non ricordo
sbagliato,
ci stava Valvoline
-in buon accordo con
l’Adrenalina di Rettore-,
erano, già, gli anni ’80; quelli
belli.
Bene.
Ok: su Valvoline pubblicarono il Doctor Nefasto,
un capolavoro assoluto,
insieme a
Polsi sottili di Carpinteri
-esso pure ora da Cocoino (ch’è un pezzo di Fandango),
di Kramsky – Mattotti.
È un capolavoro.
Leggetelo qui tutto bello
rilegato e con gli apparati,
io mi cercherò negli scatoloni
i miei Alter Alter,
meno ben editi, ma
mi piacerà.
Un saluto,
a presto,
FN
Ballando il Fandango nel Playground (Saluti dal Salone). 7
Per questa cartolina volevo
trascrivere il testo, tanto
per far prima, di una cartolina
che da Playground spedii due anni fa.
Avrei detto le stesse cose e bon.
Però nel frattempo Playground
è stata comprata, non tutta ma abbastanza,
da Fandango -che ha anche recentemente fatto lo stesso
con Coconino Press, Alet, Beccogiallo e Orecchio Acerbo.
In questi casi la cosa che viene detta è
niente cambierà.
Per ora, magari fatto salvo la prefazione di
Sandro Veronesi per la riedizione
di Mysterious Skin o la post-fazione a Cioccolata calda di
Rachid O. di Chiara Valerio, niente è cambiato.
Ma al Salone, non dichiarato,
il cambiamento era plasticamente evidente.
Nello standone triplo di Fandango stava
Playground, in un angolo del lato corto, coi suoi libri in pile e pile.
Playground ha dimensioni sufficientente piccole da
a quasi dieci anni dalla fondazione, poter ad ogni
Fiera a cui va, portare tutto
il catalogo, e seguirne i titoli come fossero
usciti ora.
Lì in quell’ammasso di titoli all’ammasso
i Playground in pile sembravano
che uno valesse l’altro.
Un po’ uno sfregio.
Malgrado come si vede dalla cartolina
le copertine insieme ben risultassero belle come toujours.
Non è cambiato niente, ma l’essere lì,
corner del the big stand,
un qualche segnale,
lo dava.
D’altra parte se è per non cambiare
niente
perché comprare?
perché vendere?
Un saluto,
a presto
FN
editoria / notizie / brevi . 31: Fandango e Playground
Da Playground un breve comunicato stampa annuncia:
“[…] siamo felici di comunicarvi che Fandango è diventata socio di maggioranza della casa editrice Playground. Consideriamo la collaborazione con la Fandango di Domenico Procacci un’occasione importante di crescita per Playground nel rispetto e valorizzazione delle scelte editoriali compiute fino ad oggi.
Andrea Bergamini, direttore editoriale e fondatore di Playground, resterà alla guida della casa editrice e socio insieme alla Fandango di Domenico Procacci. […]”.
Una storia di Gay and Straight Alliance?
Vedremo. Solitamente nei comunicati stampa che annunciano acquisizioni i termini “rispetto” e “valorizzazione” stanno a significare l’inverso. Il catalogo di Playground è eccellente, quasi nessun titolo inutile, un patrimonio di credibilità costruito con costanza.
I punti di contatto con la politica editoriale di Fandango sembrano essere pochissimi.
Salone del Libro / Torino / 2010, cartoline (3: :due punti)
(il primo giorno del Salone sono andato a fare un giro; ecco una serie di cartoline.
Come accade dalle città, non sono riassunti, ma frammenti)
Torino, 13.5.010
Saluti dal Salone. 3
[Rue de l’Odeon, di Adrienne Monnier, :due punti edizioni 2010; sullo sfondo si scorgono: il catalogo 2010 di Hacca edizioni; il catalogo 2010 di Fandango Libri; Florida, di Christine Shutt, tradotto da Susanna Basso, Nutrimenti 2010; cartolina pubblicitaria di The Impossible Library; Napoli, sguardi d’autore, Tunué 2010; The Witness, Archive Book 2009; la mia agenda]
Allo stand molto gentili mi hanno raccontato
qualche programma futuro, e mi hanno regalato questo libro,
io sono molto contento,
loro, i due della :due punti,
indossavano due giubbotti
salvagente.
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