#11goodreads chez Satyrikon
Per una volta un giochino.
Piccola deviazione dal consueto su queste schermate per aderire a #11goodreads, proposto dal sito Satyrikon.
Proposti 11 libri ritenuti i più belli dal 1912 a oggi dal team di Satyricon, si chiede ad altri blog, a staffetta, di sostituirne uno con un altro, che si ritiene più rilevante e di spiegare perché.
Ci sono alcune regole: i libri bisogna averli letti, bisgna averli ancora; si chiede di fare una fotografia del libro scelto -che poi finirà su Pinterest insieme a tutti i precedenti- e si chiede di indicare il titolo originale.
Infine si chiede di indicare un/a altro/a blogger cui passare l’ardito compito.
Ecco la lista passatami dai Satyrikon, preceduta dalle regole per il/la prossimo/a blogger, come da regole:
l blogger che riceve il testimone dovrà:
1. prepararsi possibilmente per il venerdì successivo, giorno in cui vorremmo si svolgesse il gioco;
2. eliminare un singolo titolo dall’elenco e sostituirlo con un altro, motivando le sue scelte (il nuovo libro deve essere in suo possesso, essere stato letto integralmente ed essere stato scritto dopo il 1912);
3. pubblicare una nuova foto nel suo elenco e sulla board Pinterest, a cui nel frattempo sarà stato aggiunto come ‘pinner’ (per chi non avesse un account Pinterest, provvederemo noi);
4. individuare un altro blogger a cui passare il testimone;
5. copiare e incollare queste regole in testa al nuovo elenco.
TOP 11 di Satyrikon!
Ingeborg Bachmann, Malina
J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings)
Ágota Kristóf, Trilogia della città di K. (Trilogie)
Primo Levi, Se questo è un uomo
Elfriede Jelinek, La pianista (Die Klavierspielerin)
Murakami Haruki, La fine del mondo e il paese delle meraviglie (世界の終りとハードボイルド・ワンダーランド, Sekai no owari to hādoboirudo wandārando)
Christa Wolf, Medea. Voci (Medea: Stimmen)
Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte (Voyage au bout de la nuit)
Virginia Woolf, Orlando (Orlando: A Biography)
Jeffrey Eugenides, Middlesex
Il titolo che io ho tolto è Manituana dei Wu Ming, quello che ho scelto è qui sotto, con i motivi che me lo hanno fatto scegliere.
Un dato fra gli altri mi ha reso la scelta difficile: fra i libri scelti dai miei predecessori, io ne ho letti 3 (tre).
Perciò su cosa si basa la mia esclusione? Pensa che ti pensa mi sono detto che era sensato escludere quello, fra i non letti -e che quindi come potevo giudicare?- quello che meno ritengo probabile che io un giorno legga, quello che meno m’attira.
Ecco invece il libro che inserisco:
Sandro Campani, Il paese del Magnano, Italic 2010
A me pare, naturalmente nella parzialità assoluta delle mie letture italiche, che Nel paese del Magnano sia il libro più bello uscito negli ultimi anni. E a me pare che il fatto che libri come questo passino, in Italia, pressoché inosservati, malgrado la loro bellezza, e malgrado il valore di chi li propone, sia segno di quanto triste, asfittica, e autistica sia la capacità della critica e di tutto il sistema di recensioni/segnalazioni/discussioni intorno ai libri, così volgarmente chiusa in un circolo meschino di amici e seguaci, tesi soprattutto all’autorappresentazione, qui, in questo piccolo paese. Per ciò: eccolo qua!
Ecco qua. Tanto per dire una parola buona.
Cedo a … you’ll love publishing il testimone.
[…] caro Federico mi ha tirata dentro la staffetta, e faccio volentieri il mio giro di pista per la squadra dei blog […]