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L’AGO DELLE BUSSOLE, da Guanda (L’Indice dei Libri, Marzo 2014)

Posted in editoria, notizie by federico novaro on 25 marzo 2014

Tante Bussole

abbeʧe’darjo / FN. G

Hanno un sentore di anni ’50, di buffet in sala da pranzo, di edicola in stazione: i nuovi librettini “collezionabili” che escono ora con il marchio Guanda (Gruppo GeMS).
Ottimo esempio di come l’immagine vettoriale dei libri che vediamo in rete –ridotti metonimicamente alla loro copertina- sia fallace ed illusoria.
Viste di piatto nelle immagini anche sul sito della stessa casa editrice, sembrano semplici rielaborazioni di copertine di Scarabottolo, fatte da Scarabottolo per una nuova collana di tascabili.
Questo in effetti è, una nuova collana che accoglie titoli forti del marchio e che non disperde il patrimonio di riconoscibilità dato dall’unione fra un titolo e la sua copertina con la quale ebbe successo.
Tralasciando la comunicazione pubblicitaria di un ufficio stampa particolarmente efficace che è riuscito a far rimbalzare dappertutto l’idea che la collana –come dice il nome, del quale parleremo in coda- sia innovativa in quanto propone libri imperdibili, punti di riferimento, letteratura del Novecento, la garanzia di un grande marchio e cose così, in realtà la collana, a stare alla lista dei titoli sinora apparsi, è semplicemente un contenitore dove riproporre cose pubblicate, di successo, e che necessitavano di un nuovo codice isbn e di un frizzico di novità aggiunta.
Tant’è che dei primi titoli nessuno risulta esaurito anzi si trova bello bello accanto alla nuova forma.

Per il futuro si annunciano titoli anche non Guanda, gli autori indicati sono Anne Tyler, Charles Bukowski, Virginia Woolf, William Trevor, Jean Giono, Nina Berberova, Yukio Mishima, Jun’ichirō Tanizaki.
La comunicazione intorno alla collana l’ha anche propagandata come una risposta cartacea e orgogliosa agli e-book, che incomprensibilmente è stata accolta paro paro da chi ne ha parlato. La sostanza della risposta sta nel fatto che i libri –ma ci se ne accorge solo in libreria- sono piccoli.
Piccoli, rilegati, senza sovracoperta, come quei volumetti che decenni fa comprati in edicola facevano poi bella mostra di sé, con le loro rilegature finto-old nei buffet delle sale da pranzo o accanto al tavolino del telefono. Piccoli da stare in una mano (chiusi, poi aperti bigona squadernarli un po’ per leggerli comodamente), angoli esterni stondati, fettuccia rossa per tenere il segno. Delle buffe foto li vedono appoggiati sotto uno smart-phon. Insomma la grande idea è che sono piccoli, e che così rappresentano una vera alternativa alla lettura sui device. Il nesso è così misterioso da risultare qui inspiegabile.

Il terzo elemento su cui ha puntato la comunicazione della nuova collana, insieme all’autorevolezza del marchio che garantisce le scelte e alla piccolezza del formato che sconfigge i device, è il nome della collana, “Le bussole”.
Il nome deve essere sembrato alla casa editrice così efficace da ritenere del tutto trascurabile che non solo è stato già usato altre volte, ma che attualmente è il nome di una collana di Carocci che conta a oggi più di trecento titoli –d’accordo: senza l’articolo: “Bussole”-.
Si è forse pensato in Guanda che essendo la loro una collana di narrativa non confliggesse.
Però insomma a voler fare i pistini il nome “Le bussole” indica che di bussole ce ne sono tante; così è per Carocci: una collana di manualistica sugli argomenti più diversi. Ogni libro è una bussola per orientarsi in un determinato argomento.
Lo stesso non si può dire per una collana di narrativa, che forse, semmai, si sarebbe potuta chiamare “la bussola”, al singolare, poiché è la collana che, nelle intenzioni comunicate da Guanda, vorrà essere tale nella letteratura contemporanea e del Novecento.

Forse tutto questo non importa? Forse è un bene che la comunicazione sia sviante, che il rimbalzo sui giornali sia inverificato, che i nomi non corrispondano alle cose? No, forse no.

Primi titoli: Se stasera siamo qui, di Catherine Dunne; Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, di Luis Sepúlveda; Trilogia del ritorno, di Fred Uhlman; Ogni cosa è illuminata, di Jonathan Foer; Alta fedeltà, di Nick Hornby; Una barca nel bosco, di Paola Mastrocola.

abbeʧe’darjo / FN. G

(Appunti, che qui trascrivo in una versione ampliata e corredata di fotografie, appare mensilmente sulla rivista cartacea L’Indice dei Libri dal febbraio 2008; è uno spazio nel quale cerco di dar conto di novità editoriali: nuove case editrici, nuove collane, innovazioni significative nella grafica o nei programmi. Per segnalazioni, integrazioni, errori potete lasciare un commento o scrivermi via mail: federico.novaro.libri [chiocciola] gmail.com, grazie)

Articolo apparso su L’Indice dei Libri, n. 3 – XXXI, Marzo 2014.

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