LA GRANDE EDITORIA
Questa lettera è stata postata da Jacopo Tondelli su fb.
Quello che più mi indigna -oltre al comportamento da banditi ricattatori che agiscono nell’impunità che dà loro la potenza dei loro cannoni- è la frase verso il fondo:
“Questo piano prevede sacrifici solidali che in questa fase sono richiesti a tutti, a partire da noi stessi.”
In realtà stanno dicendo: o pagate voi gli sbagli che abbiamo fatto noi oppure vi salutiamo.
Eppure, nella sua volgarità arrogante, questa modalità comunicativa è coerente con la pratica feticcio dell’oggi: la condivisione.
Siamo tutti amici, non c’è differenza, partecipiamo tutti dello stesso vivere.
Editori, lettori, scittori, librai, tutti amici intorno al gran falò della condivisione.
Ogni tanto però qualcuno presenta il conto.
Bei tempi.
federico novaro libri 
L’ha ribloggato su operaidelleditoriaunitevie ha commentato:
Mi permetto di ribloggare il post di Federico Novaro perché, vi giuro, non riesco a trovare le parole in questo momento. Un po’ per la scelta delle parole che stride enormemente con quanto visto accadere in quest’ultimo anno nell’editoria italiana. “Processo di rinnovamento”, “mutamento dei modelli”, “modalità diverse” e in ultimo il reboante “sacrifici SOLIDALI”.
In editoria di solidarietà ne ho vista e ne vedrò sempre meno.